per ettore, andrea e sonia.

Checchenedica, il mio primo vero gruppo indie, o giù di lì, sono stati i litfiba. Ricordo di quando lì ascoltavo mentre pelavo (me ne sono ricordato mentre pelavo le patate oggi, e ho messo subito “desaparecido”) le patate al campo. Durante il servizio militare, a Pennabilli, paese di Tonino Guerra e nient’altro. Alle cuffiette i “17 re”, mi spingevano più in là della faccia del tizio veronese razzista ma pure da quella del macellaio simpatico di Battipaglia; viaggiavo senza acidi verso il sol dell’avvenir. Ammazza che bello solo il ricordo, oggi, dentro quest’ attesa per l’arrivo degli amici a pranzo.

Anche a me sta simpatico Pelù ma, onestamente, oggi quello che fa mi sembra un po’ fuori luogo, dalla sua storia e anche dalla sua sensibilità, però, diciamocelo, è stato un gran bel personaggio. Lo vidi a Cassino in un concerto tremendo di energia e allegria contagiosa. Il giorno prima, a Napoli, gli avevano rubato tutta l’attrezzatura. Capito? Questi spaccavano luoghi comuni e sfortune. Proprio come me allora.

Infine, ad essere sempre più onesto, il mio primo vero gruppo sono stati i “denovo”, che adoravo e che ora, un po’ me ne vergogno, perché appartengo a quella generazione che deve sempre dimostrare di essere altro dalle proprie origini.

Ma ce la faremo, noi ce la faremo.