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domenica 9 ottobre 2011

stai serena?




Se lo ritrova in faccia senza preavviso: un impulso necessario. Fionda fin dentro la sua bocca. Non voleva solo succhiarlo, no, qui c’era un’antica voglia di sconfiggerlo: il bisogno era passato.
Ora, Rosaria, questa donna, è pronta per direzionare o frenare la sua storia. Sua. Alfredo barcolla mentre sta per godere di paura. Neppure lo prende addosso il seme, sparso si va a immolare su di un pavimento anonimo. La ferita del padre, della passione tenuta nella cantina fredda per molti anni, ora tutto riemerge e disegna un profilo netto: io che guardo voi, senza abbassare lo sguardo.
Questo Rosaria.
Io.
Il resto è da scrivere. Anzi, prima da vivere, poi da digerire tra lo stomaco e il cuore, e solo allora liberare col solo filtro dello stile tutte le storie che nasceranno.
Una bella lezione oggi, dentro a un pomeriggio ventoso che non raccoglieva niente tra i boschi sabini. Poi quella rilettura del racconto, in mancanza del libro della Ortese – ma dove sta? -, mi ha spinto a riflettere sulle scelte. Sugli impulsi che pungono la sensibilità debilitata da troppi mesi d’incanto.
Sbatto a terra la rabbia nera e mi siedo tra te e il desiderio.












http://www.einaudi.it/libri/libro/antonio-pascale/la-manutenzione-degli-affetti/978885840341

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