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domenica 31 luglio 2011

feriale

Un saluto a tutti i fantasmi di questo blog. Parto, vado verso il mio verde rifugio : giorni su giorni a cercare cose da fare. Un impegno notevole....saper gestire al meglio quel tempo sospeso ma carico d'aspettative, che, e quando lo diciamo ci brillano gli occhi, definiamo ferie.
Chi proprio non sa resistere all'attesa (ah. ah. ah. fosse vero...)può raggiungermi o telefonarmi: 3384......


Scriverò appena avrò da dire qualcosa.


bye bye


giovedì 28 luglio 2011

Martina - Baustelle


La mia dottoressa ha gli occhi chiari e scarpe comode ai piedi. La mia dottoressa scorre le analisi e annuisce stanca: la giornata è stata lunga e monotona. Caspita, dottoressa, il mio futuro s’intreccia al suo come il glicine alle ringhiere del mio balconcino; si aspetta vita dall’alto, e lei sbadiglia senza meraviglia?
Se rimanessimo sull’isola da soli, lei mi direbbe soltanto: tutto a posto, a presto. Dottoressa con lei non scapperei mai in Messico e neppure a Urbino. Resti in questa quadrata stanza poco luminosa. Resti per me. Ho ancora tanti gettoni da usare per le giostre. Dottoressa qui c’è solo da sfoltire pensieri aggrovigliati alla parete; niente tagli recisi, in questi giorni voglio rifinire il mio morale con belle canzonette leggere, come la mia mano su di te.

martedì 26 luglio 2011

ottimismo


Come ogni estate arriva un giorno, magari il martedì o un giovedì, ed esplode la questione soldi. Per me. Per noi. Allora è tutto un maledire i Tremonti di turno, le finanziarie di turno. Anche le addette agli sportelli comunali, di turno. Una rabbia che divora il benessere recuperato, dopo un lungo inverno umido di muffa. Bè, devo ammettere che la sola vista di una miracolosa alleanza estiva dei miei figli; una loro vicinanza sul da farsi quotidiano, e tutta la cattiveria è riassorbita nel limbo della mia condizione altalenante tra stare benino e la povertà. E allora l’ottimismo si stampa sulla mia faccia e nelle mie parole una dolcezza secca. Chi può poi se la scioglie per conto proprio, tra i ricordi e le attese di rivedermi.
Quel po’ di vento che ha il coraggio di entrare nella mia casa d’ombre, quel po’ di movimento tenue delle tende, insomma questa intromissione fa rientrare anche il mio ottimismo. Dalla finestra che tengo sempre aperta sulla strada. Solo da quella.

lunedì 25 luglio 2011

Non sopporto più le persone che mi annoiano anche pochissimo e mi fanno perdere anche un solo secondo di vita.
                                                                       Goffredo Parise

Grazie a Francesco Piccolo per averlo annotato come premessa al suo ultimo libro. Grazie anche a Daniela per avermelo donato con gli interessi, attivi, e non passivi. Una carezza al suo tondo pancione che già sembra un supersantos, e magari lo stesso  abitante del suddetto pancione calcerà il  pallone spalle alle montagne e dritto e spedito verso la porta avversaria.

martedì 19 luglio 2011

che bella scoperta.

« Il piacere di leggere è doppio quando si vive con qualcuno che divide con te gli stessi libri »
(Katherine Mansfield)
Per caso prendo questo libro della Mansfield e ne rimango incantato. Grazie al domenicale del sole che, solo un anno fa, mi sarebbe parso un delitto acquistarlo. Oggi no. Insomma, questa scrittrice mi è proprio piaciuta, almeno il primo racconto, quello della baia, che oggi ha ospitato anche me e tutta la mia fiacca di stagione. Quanto mi piace scoprire nuovi autori in estate quando le forze che scemano stridono con l'atmosfera frizzante e godereccia. Mi tirano su e mi lasciano sperare tante belle cose autunnali. Poi cadono le foglie e si agogna il caldo tepore foriero di grandi progetti. E niente. Ma la primavera cazzo, quella è la stagione giusta per la resurrezione. Ma il torpore è in agguato e crea un pontile fino alla benedetta estate. E il naufragar .....


giovedì 14 luglio 2011

Il mito dei CCCP rivive nello spettacolo di Massimo Zamboni e Angela Baraldi | Il Sito di Roma

Il mito dei CCCP rivive nello spettacolo di Massimo Zamboni e Angela Baraldi | Il Sito di Roma



Ieri sera durante il concerto di Zamboni e la Baraldi mi si è sbloccata la passione per i Csi. Ferretti predicatore andasse dove vuole, il resto, il bello, e tutte le canzoni ce le godiamo lo stesso.
Sotto al palco un polverone dove ognuno di noi ha potuto nascondere per bene ogni tipo d’emozione. Il fantasma dei giorni andati si è dissolto nelle note malinconiche di “Annarella”.

mercoledì 6 luglio 2011

Bimbi belli!

Viale Trastevere mezzo buio, un tram ogni tanto. Una corsa fino al cinema. La coda arrivava al cancello. Le solite belle facce che tirano su il morale. Ermanno mi rassicura: bastano sei euro per stare dentro. Mi siedo in prima fila, un po’ in diagonale rispetto allo schermo. Il film di Celestini mi prende subito. E’ una storia narrata, non un film denuncia noioso e presuntuoso. Sono salvo. Mi godo lo scorrere delle immagini di uno spaccato triste, claustrofobico, di una vita immolata dentro a quel posto da pazzi. Dove il quotidiano si lega col passato, e rende ogni cosa senza senso. Ma non per la sua malattia, ormai. Che sbatte dentro al cuore del suo coinquilino disperato. Conosco quei luoghi: ho lavorato sei mesi nell’ultimo manicomio. E’ passato da vecchio manicomio a clinica manicomiale. Cinquant’anni di lager tollerati da tutti noi: l’ex martellona, Guidonia. Quei tic e quei silenzi me li sono presi nella coscienza senza riuscire a fare nulla; ma solo facendomi sbattere fuori come il peggiore degli educatori. Prima lisciato e poi cacciato. Tant’è, quel dolore aleggia in me ma, soprattutto, sulle storie di quei poveri cristi che sono là dentro. Che stavano nel film “pecora nera”; e tutti quelli che ci sono cascati dentro negli anni, in quei tristi posti che rappresentano un nazismo bonario coi camici bianchi, lindi.
Al termine un confronto tra Nanni Moretti e Ascanio Celestini. Il pubblico di fronte con le domande. Il regista di Morena anche se prolisso dice cose molto interessanti, attraverso una parlantina semplice semplice, educata educata. Con il suo peso ideologico ingombrante, riesce a stare dentro la realtà delle cose. Non urla né strizza gli occhi: ci lascia con le nostre teste immersi in questa storia intensa. Concreto, così come lui stesso ha definito la rappresentazione che vuole mostrare con la sua arte. Nanni Moretti un po’ ingrassato rideva e sonnecchiava, come un padre che sa accogliere tutti i suoi numerosi figli. Ognuno diverso, ma tutti dentro la storia. Del cinema. Italiano.
E mi ricordo di quando alla prima edizione di “Bimbi belli”, con Enrica col pancione pieno di Lorenzo, ed io esagerato nel godermi ogni singola battuta: film e dibattito senza soluzione di continuità. Ma come stavo bene. Com’eravamo belli. Bimbi.


martedì 5 luglio 2011

Mina" Ancora ,ancora, ancora" video completo


Dentro a una macchina gemella della mia ascoltavo un cd di Mina. E la collatina diventava sensuale, la prenestina romantica, la tiburtina poi. Dentro a queste canzoni ci sono germi di passioni più pensate che consumate. Ma quanta libertà nel dichiarare, anzi, nel cantare da dio, la propria sottomissione al sentimento. Una bolla dove tutto è concesso e divorato, da fauci antiche che non lasciano neppure le briciole cadere. Certo, sta a noi indovinare la bolla più bella, quella dove lasciarsi andare fino al buio.
Mina cantata a squarciagola, mentre i miei occhi leggono slogan orrendi in prossimità di rotonde o incroci, sta come un cigno -con il solito incedere elegante - dentro a un fiume di fango e petrolio. Ma che fa: basta darsi una sistemata al piumaggio e chiudere gli occhi quando la musica scema.

sabato 2 luglio 2011

I nostri sogni


Il populismo credo sia l’anticamera del linciaggio. Là si annidano gli odi più animaleschi: tra quegli occhi in attesa delle parole giuste del capo. In quell’istante i pensieri ragionati, quelli che ti fanno passare notti insonni prima di filtrarli e renderli pubblici; insomma, questo sforzo di ragionamento a certe persone risucchiate dal populismo, proprio non viene. E’ tutto semplice: poche parole, molti sguardi e una paura fottuta che preme dal culo e arriva alla testa, già ubriaca. Cari civili cittadini, mi viene voglia di evitarvi e tirare dritto dentro a questo scorcio di storia senza guerre. Civili, interne, sia chiaro. Mi astengo da ogni calda dimostrazione di affetto per chiunque voglia governare. Credo che per loro si debba avere il giusto rispetto, la necessaria considerazione e la misurata valutazione, che ognuno di noi tiene per il proprio amministratore di condominio. Il resto è la storia non scritta da noi. Il resto è il vissuto che preme e cerca dignità, creatività e voglia di dire la propria sulle cose, sull’amore. Cos’altro c’è, amico che ti scaldi tanto per ogni contestazione che esplode? senza sapere davvero cosa sia successo ti tuffi a capofitto dentro questo scampolo di antagonismo. Aspettiamo insieme uno accanto all’altro, che il tramonto scenda del tutto. Che sia serena l’attesa dei sogni. Ogni desiderio nel proprio firmamento. Ogni figlio che sia comodo nel suo letto, e per farlo si volta sul guanciale troppo caldo: un po’ di fresco dentro questa notte febbricitante d’attesa.