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sabato 29 gennaio 2011

Sole dietro le nuvole basse


Sarà per le nuvole basse. Sarà per l’umido che mina le ossa; ma oggi, in questa mattina lattiginosa di fine gennaio, sento di mettere sul tavolo tutti i buoni propositi che la mia storia merita.
Niente di nuovo, solo un rimasticare quella spensieratezza dell’infanzia che così tante volte mi ha graziato. E poi voglio ridere, carezzare e tenere a me le belle persone: figli, moglie, Madre, amici. Nessuno escluso. Pure la gatta grigia e fuggevole.
A volte è necessario un disarmo del cuore. Tutto scivola sopra la palla infuocata: i nostri ricordi come cenere acida. Cosa importa tanto ogni cosa cammina con le proprie gambe. Non posso controllare le vite degli altri. Di mia madre non di certo: la sua solitaria peregrinazione merita soprattutto uno sguardo accompagnatore. Il resto è affidato ai fantasmi buoni che aleggiano nel paese d’inverno, davanti al lungomare, appollaiati sulle palme divorate dai punteruoli assassini.
Nessuno parla dei delitti, ognuno chiude gli scuri al calar del sole. Da quel momento in poi, e per tutta la notte, tutti sono sospetti. Me compreso.
Insomma, sto per andare a fare una corsa leggera sulle strade incompiute del mio quartiere. Al termine so che avrò una smorfia felice sul viso. Per oggi può bastare.

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