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martedì 13 marzo 2012

verde smeraldo


Almeno venti secondi al giorno penso seriamente alla morte. Questo, soprattutto, per distrarmi dalle troppe vite morte indigeste che mi capita osservare. Per altri venti secondi ho una nausea tremenda, assoluta, senza scampo. Questo per distrarmi dai pensieri di morte. Tranquilli, penso anche al sesso, agli amici, ai figli e ai debiti. Al mio amore, agli anni di mia madre, al sudore degli operai, a come saranno da grandi i bambini che vedo, miei inclusi. Insomma, se non osservo penso, e quando non faccio entrambe le cose mi diletto nella logorroica presenza di spirito. Quella mia, patetica e a tratti grandiosa, e questi tratti dovrei proprio registrarli ogni tanto.

L’altra sera Fiumani e i suoi musicisti hanno fatto un concerto da paura, come ha dichiarato Andrea poco fa. Io ci credo a quello che dice Andrea, per questo sposo la sua impressione. In più, l’aver partecipato a questo concerto mi ha confermato una mia antica ossessione: che le persone alla lunga, se vogliono, migliorano anche con l’età che avanza. Questo dell’età che avanza è un concetto interessante: per me si tratta solo di una romantica evoluzione verso quel meglio che stiamo sempre ad annusare, ma che ci sfugge sempre all’ultimo minuto. Per questo non ci fermiamo mai, e spesso il movimento ci rende migliori davanti alle parole, e ai tuoi occhi; questo movimento può avvenire soltanto all’interno della nostra cornice esistenziale. E di nessun altro. Capito? Altrimenti si muore a ogni risveglio.

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