Edward Weston |
“Lasciati andare e comprati un
motorino. Gira per le strade di Roma e guarda i balconi. Lascia stare gli
uomini, i gatti e i monumenti. Guarda verso il tetto colorato, e non scordarti
delle tue amiche”.
La testa si era congelata e la
maglietta primaverile faceva il possibile per non drammatizzare la scena. Quella
piazza tonda di sole serviva a poco. Antonio non chiamava. Stava con la moglie
o dalla madre. E’ domenica. Centinaia di bimbi facevano rizzare i capelli ai busti
risorgimentali. Salti, zuccheri filati, bici e papà spenti. Dietro mogli
parlantine come al solito facevano due cose insieme: sfogarsi e guinzaglio allungato.
Il vento girava cattivo attorno ai
loro corpi: volevo scappare da Antonio, magari fingermi badante sostituta della
madre. Antonio non c’entra, è la mia desolazione che mi spinge verso questi
rimedi consolatori. Antonio ama il mio seno, non la mia testa gelata. Antonio sogna
il mio corpo, non i miei pensieri intorno alle gambe.
Eppure con lui sarei diversa. In quell’ora
sarei mansueta e delicata. In quell’ora amerei anche mio marito.
Ieri il freddo aveva un nome: odio
universale.
I miei pensieri ospiti di questo blog
vanno a vanvera e cercano cuscini leggeri.
1 commento:
Bello. Bella l'idea di ospitare. Captain Vongola, il sublime invisibile.
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