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venerdì 23 dicembre 2011

tosta


Tosta che picchia nel vuoto: le tue parole poggiano candide sulle tue ossa asciutte. Le vedo, e penso alle articolazioni e ai muscoli involontari. Parole che rimbalzano nella casetta “bella, bella”, e io che già penso a come descriverle. Con tutta la stima immutata scappo dal corto circuito che si presenta, e mi metto a pensare alle onde che immagini. Questo è tutto quello che di religioso riesco a tirar fuori; il resto rimane ignoto e mi spaventa. Così mi rifugio verso “il pensiero progressista” scaccia terrore di invecchiare come mio nonno: ignaro di sé dentro a un groviglio di colpe innocenti.
La macchina volava sui vapori della notte e mi spingeva verso un nuovo ricordo: risate a crepapelle sulle nostre facce giovani lucide di stupore.
Un pezzo brutto ma dovuto, che mi fa saldare i conti di stagione.
Una danza cantata di canarini infreddoliti abbaglia di nuovo il giorno.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

uh e perchè sei scappato dal corto??non c'erano nemmeno i baubau!vabbè c'era tarzan...ma che c'entra!
Dai amico mio chiaccherone, per il 2012 chiederò all'infinito DioWow di farti invecchiare in un continuo progredir dell'anima.(ma di quel matto che si è inventato l'abbardente ne vogliamo parlare?!)
io prometto di rientrare dalla mia adorata isla con un po più di ciccia su queste ossa asciutte e infreddolite.bau

peppe stamegna ha detto...

tutte metafore le mie, che nemmeno la Mazzantini(pare).