Le sa tutte, le questioni
fondamentali, e quelle sulla condizione umana le conosce alla perfezione. Lei è
una prepotente con le unghie rosso fuoco. A me resta il silenzio dei post non
commentati; il vuoto degli errori di valutazione che la mia rabbia presenta sul
tavolo il lunedì. Lo stesso tavolo dove un corpo si declina all’amore, di tanto
in tanto. Di vuoto in vuoto, anch’io vivo intensamente. Certo. Mica guardo le
vetrine delle pescherie come da bambino. No, oggi so godere dello spettacolo
dei miei giorni miseri che con tenacia atletica cercano la forma migliore. E
quella forma viva potrebbe essere essa stessa vita. O lei. O voi. Io non di
certo. Che so a malapena combinare due o tre pensieri con altrettante azioni
accennate nell’aria della mia stanza. So poco. Quel poco è tutto nell’arena dei
miei sentimenti zoppicanti che splendono solo davanti all’Entusiasmo; potrei
morire di stenti senza entusiasmo.
Sono già morto altre mille volte. Poi
arriva il mattino con un sole asciutto che sveglia le mie voglie.
Mi ricordo di quando mi hanno preso a
lavorare in un’associazione dopo aver svolto un buon tirocinio: tornando a casa
per l’emozione ho percorso una strada sbagliata, e per poco non mi ritrovavo
sulla prenestina. Sperso ritrovando una parte buona di me, mi avviavo verso la
gioia. Appena me ne sono accorto mi sono messo a ridere come un bambinone di
ventidue anni con il lecca lecca in bocca e un palloncino nella mano.
Eccomi qua immobile con la barba
libera di pungere ogni velleità che sta rimbalzando su questo maledetto, fraterno,
schermo di trasparenze mie.
http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2012-02-04/ribello-dunque-siamo-164516.shtml?uuid=AaiVv7mE
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