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mercoledì 11 aprile 2012

non esco


Oggi sarei dovuto andare alla presentazione di “Diaz”, al circolo degli artisti. E non ci vado. Alle diciotto c’era pure la presentazione del libro della Susani “ Eravamo bambini abbastanza”, che da un po’ che leggo cose interessanti su questo libro e penso che io debba leggerlo entro una settimana, pena la fuoriuscita dalla periferia culturale e conseguente discesa nel limbo dei frustrati sempiterni in fuga dal presente. Anche se poi, alla fin fine, del libro m’importa davvero. Già. Intanto, a conti fatti, me ne sto davanti a ‘sto pc che poggia sopra un tavolo anticato: questo stride e mi procura un sorriso da scemo. Dicevo, scrivevo, delle rinunce continue a cui costringo la mia amigdala. Sarà per un patto segreto con la madonna, magari stipulato in uno dei miei sogni mondani con venature mistiche consolatorie, che mi fanno volare di casa in casa, di madonna in madonna, nelle notti di profondo inverno? Che di certo non faccio mai, anche se il solo pensiero di immaginarle queste cose, mi procura un sorriso da fesso a cui non so sbarrare la strada.
Una cosa è certa però, e si tratta di dirlo una volta per tutte: non sopporto più quelli che alle tue mail o sms, piene di saluti e abbracci (forse troppi?), ti rispondono serafici e nemmeno con uno ciao. Ma chi ti credi di essere? Ma va’ va’. La gentilezza non sai neppure dove sta di casa, pussa via.
Ma come ho fatto a fidarmi di certe persone? Sempre la madonna di prima che mi spinge a conoscere il male che si traveste alla maniera post-fricchettona o da delicate persone tutte a modo e discrete. Che poi le vedi tirarsi dentro la giacca la gran lunga coda pelosa, un po’ maculata senz’altro di marca. Te possino.

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