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domenica 13 maggio 2012

il titolo metticelo tu


foto di lorenzo
Venerdì alle 14.49 si è decisa la mia stagione. Da questo sottoscala chiamato bla bla della sera, in questa mattina dove le migliori idee vengono fagocitate dal trambusto cittadino, prima di allora, e solo per voi, dichiaro la resa al tempo che sfugge fesso. Di quello subito dopo frasi che tiri fuori nemmeno fossi un’ostetrica alle prime armi, che fatica però, amico mio, non avere uno straccio di risposta. Eh! Di quel vuoto che segue a ruota prima un’ammissione forte forte, poi, come cenere inutile di barbecue, il silenzio che si allontana verso il primo piano. Tutto è leggero in questo quarto di secolo. Tutto fugge infilandosi tra un mi piace di facebook e un twett rapidissimo sulla propria unghia di fresco smalto.

Non ci sto.

Anche se, forse un po’, mi dispiace poco poco. Non esserci intendo, altrimenti perché continuare a sentirne la mancanza anche in una splendida e accogliente domenica di maggio?

Ieri sera mi sono innamorato di una famiglia numerosa. Lui egiziano, lei polacca, e cinque figli nell’arco seminale di otto anni che giocavano davanti a noi. Parlavo con loro e mi sentivo in un film di Kiarostami, doppiato bene;  o a Gaeta nei primi anni sessanta, o a Bombay fra vent’anni. Mi sentivo bene:‘ste cazzo di sovrastrutture che meno male si sbriciolavano davanti all’ottovolante che rifaceva i capelli a tutti questi bambini sorridenti.  Poi nel letto stanco di pensieri e attese, un sogno di spavento come al solito verso l’inverno: e lasciatemi stare beato con una birretta e tutti i fantasmini con gli occhi spiritosi a sostenere l’afa di questi giorni.


Fatevi fottere, e godetene nel frattempo. Che il tempo bello si nasconde tra i capelli neri di Adim, che desidera il futuro e vorrà cominciare a mangiucchiarselo per bene già da questo fine settimana.

mi dimetto un po' da questo sottoscala silenzioso.
ciao

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