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giovedì 6 settembre 2012

pezzo d'amore


Oggi festeggio un anno dalla fregatura più grottesca e spietata che mi sia mai capitata in vita, incubi esclusi. E che fa? Niente, perché tanto niente cambia se faccio. Questo potrei dire se fossi una persona conformista e vagamente di sinistra. Invece io, a dispetto di quel che sembra, sono sì libertario nei movimenti, ribelle negli aggiustamenti e moderato di temperamento (ma poi, cosa sembro?); alla fine però se mi rompi o freghi mica ti lascio fare. Eh! Allora scatta quello sbrocco che tanto ha caratterizzato la mia vita lavorativa. In fondo ognuno fa politica come crede: c’è chi chiacchiera e dichiara guerra tutte le sere al mondo sprofondando sul divano e chi, magari, si inserisce in gruppetti puri e duri e pensa di stare all’avanguardia del meglio, ogni santa mattina. Beati voi. Vi voglio venire a trovare a uno a uno nei vostri posti di lavoro, o tra le vostre reticolanti famiglie. Ho scelto, già da giovanissimo, di affidarmi al mio fiuto sociale e alla mia fedele sensibilità. Quasi sempre c’ho preso. Altre volte sono caduto dentro me stesso, come in un vortice mi sono lasciato risucchiare dal buco nero; altre volte ancora sono entrato in crisi e poi scappato verso lidi più caldi. Non mi pento caro mio, vorrei solo aver imparato a riderne con tutti i denti splendenti in mostra: la mia prima linea combattiva e convinta, tra canini e sorrisi.

Lasciamo stare ché in questi giorni sono sereno al punto giusto e non voglio precipitare nel gorgo fascinoso, sempre pronto per noi vecchi nevrotici. Stavolta mi godo gli interstizi tra l’amore e la noia, e per dare un segnale alla popolazione fremente mi zittisco e prometto che il prossimo post sarà solo di risate e porcate.
 
Ascoltate questo bel pezzo d'amore.

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