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martedì 13 dicembre 2011

lenzuolo

ho steso il lenzuolo degli errori alla finestra che da sul giardino. In controluce, come di carboncino, una scritta in corsivo: come un inganno.
 Ma era solo un brutto sogno, caduto prima del letargo dell'autunno.

Ha fatto un sogno: una sorta di tsnumai che investe la chiesa di don bosco, dove si erano radunate tante persone. Non vede più la mia famiglia. Va nel panico; con il senso di colpa di non tuffarsi per salvarli. Non sa cosa fare.
A un certo punto, un po’ in lontananza, dal riparo dove si trovo e da dove vede l’enorme massa d’acqua che travolge tutto e tutti, vede i figli che lo sorridono, e il piccolo, coi capelli al vento, sembra quello che si tranquillizza di più. Con loro, su di una specie di nave da luna park, vede anche il fratello e la madre. Sotto il mare appena cheto dopo la mareggiata. La moglie, dov’era?

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