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lunedì 19 dicembre 2011

meno male


Se ne sta pensieroso anche quando accelera il passo. Questa è la città dove anni fa è sceso con altri ragazzi dal treno e portato alla svelta su dei camion marrone. Da lì a poco tutti coi capelli corti. Questo pensa, forse, mentre s’incammina verso il palazzotto del suo datore di lavoro. Lo vedo che parla per quaranta minuti di fila, con un tono deciso e le parole giuste. Riceve altre parole: alcune ragionevoli altre mascherate da menzogne necessarie, non per lui di certo. Davanti alla chiesa di S. Agostino mangia un kebab: e la piazza sembra un enorme deserto di marmo grigio. Il freddo taglia in due il mondo. Poi sul treno del ritorno la tristezza picchiettava sul finestrino. Il buio copriva la lenta discesa nei pensieri innominabili. Apre il giornale di Milano e chi vede: una faccia amica e bella, con una scritta accanto che dice “ho fotografato l’anima”. Era Mimmo Jodice che lo aiutava a crederci ancora, alla sua storia e alle sue parole dolci che teneva strette strette al petto. Ma come, sono anni che non ti cerco, e tu sbuchi proprio oggi a salvarmi con la tua bellezza che sta distribuita nelle tue tante foto che ricordo benissimo? Questo pensa, e nel farlo meglio, gli sono venute in mente le immagini di quando lui entrava in incognita, da uditore ficcanaso, all’Accademia di Napoli a seguire le lezioni Di Jodice. Una volta aveva una lettera che Ricci gli aveva dato da consegnare al fotografo napoletano, che onore, che piacere. Una volta aveva pure chiamato a casa sua. Rispose la moglie Angela che, con fare gentile e accogliente, lo invitava ad andare a casa da loro. Non c’è mai andato poi, era timido, allora. Così, per chiudere ancora più in bellezza, si è riletto “Il passaggio”, della Parrella, e questo racconto l’ha preso proprio per la cavezza e riportato a casa sano e salvo. In braccio alla moglie e ai figli, in dolce attesa della sua venuta stavano tutti sorridenti davanti alla porta.
Ora salvo e fiero, stanco e deluso, leggero e vecchio, siede davanti allo specchio di parole nere in attesa di colore.

http://lettura.corriere.it/jodice-ho-fotografato-l%E2%80%99anima/

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