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venerdì 16 dicembre 2011

Sottoscrivo pentito (per Andrea)


Questa è una cosa scritta da Pier Vittorio Tondelli (per le care sorelle sbadate ma simpatiche)

“Solo questo vi voglio dire credete a me lettori cari.
Bando a isterismi, depressioni scoglionature e smaronamenti.
Cercatevi il vostro odore eppoi ci saran fortune e buoni fulmini sulla strada.
Non ha importanza alcuna se sarà di sabbia del deserto o di montagne rocciose, fossanche quello dell’incenso giù
nell’India o quello un po’ più forte, tibetano o nepalese.
No, sarà pure l’odore dell’arcobaleno e del pentolino pieno d’ori
degli aquiloni bimbi miei, degli uccelletti, dei boschi verdi con in mezzo ruscelletti
gai e cinguettanti, delle giungle, sarà l’odore delle paludi, dei canneti, dei venti sui ghiacciai, saranno gli odori
delle bettole di Marrakesh o delle fumerie di Istambul, ah buoni davvero buoni odori in verità, ma saran pur sempre i vostri odori e allora via, alla faccia di tutti avanti!”

Pier Vittorio Tondelli (in «Altri libertini», Feltrinelli)
“Molto spesso non siamo affatto noi a scegliere le nostre letture, i nostri dischi o i nostri amori, ma sono gli accadimenti stessi che vengono a noi in un particolare momento, e quello sarà l’attimo perfetto, facilissimo e inevitabile: sentiremo un richiamo e non potremo far altro che obbedire”.
(in «Fenomenologia dell’abbandono» da «L’Abbandono. Racconti dagli anni Ottanta», Bompiani)

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