Pagine

venerdì 3 febbraio 2012

scasso


Stasera scasso il mio cellulare, tanto a cosa serve? anzi, me lo vendo a dieci euro, e saranno i primi soldi accantonati per l’acquisto del mio nuovo stereo. Un fantastico stereo che possa sedurmi ogni giorno, così da costringermi a casa ad ascoltare musica da sogno. Lascio cadere tutte le illusioni sullo zerbino sfilacciato davanti alla porta. Dentro io e un mondo da nuotare. Per favore lasciamo stare le nuvole, gli uccelli le rime, la solitudine. Oggi lasciamo tutto fuori accanto agli alberi spogli, e tappiamoci in casa a immaginare le nostre mamme da giovani, o gli amici lontani. Qui c’è storia che ingombra da scaricare a mulinello nella bianca vasca da bagno. Nessuna tristezza gratis per te, magari soltanto pianti come fontane ghiacciate, e quella statua bianca diventi tu che non parli più. Domani sarò teppista per un minuto e scaglierò il martello contro le tue labbra serrate; schegge che impazzano e fanno scappare i soliti passanti: così i tuoi occhi si lasceranno asciugare dalle mie grandi mani. Tutto intorno ferro e sciame che scompare.
Intanto una figura nera e morbida, con una sagoma d’ombrello per cappello, corre via e il suo lento movimento, quasi fermo, mi ricorda certi film francesi in bianco e nero, lontani e tristi come certi pomeriggi.
Le facce belle le lascio alle pareti.
Le ore e i secondi aspettano i minuti, come ora io aspetto qui  pezzi di me.

1 commento:

Anonimo ha detto...

il mio stereo mi sta mollando,lo zerbino sfilacciato è,qualche martellata la darei volentieri...c'est moi!!dai prestami qualche cd nuovo che me l'ascolto in voiture