Pagine

martedì 2 ottobre 2012

Al corso di Antonio


Tempo fa feci un corso presso una libreria. Tutti i giovedì per qualche mese. Il conduttore aveva, e credo abbia ancora, una capacità comunicativa commovente e uno stile asciutto espresso attraverso una forma diretta, umana. Così riusciva sempre a creare un’atmosfera serena e, considerandola nel suo complesso, accogliente e stimolante. Volevo scrivere socratica, ma è inutile scomodare sempre il passato per valutare il presente, soprattutto quando questo si mostra originale, e quindi, dovrebbe essere alla ricerca di una propria identità.

Mi mancano quelle serate di parole calde e pensieri come eruzioni: spesso si riusciva a condensare in poche frasi pensieri che altrove magari ci impiegavi tre ore. Questo era frutto non di una magia, nemmeno di un miracolo, soltanto della capacità di una persona in gamba che ci immergeva in un contenitore di brodo buono, evocativo e saporito.

Grazie Antonio.

 Poi l’anno successivo spinto da una collega di corso, per ripicche di pizzate non fatte, e altre diavolerie femminili, che alla fine mi suggerì di fare un altro corso e io ascoltai. Maledetta prima fase. Ora sarei pronto per la seconda, ma è tardi, caspita è troppo tardi. No?

Oggi leggendo questo pezzo ho avuto la sensazione di continuare il corso, e questo è molto bello.

Nessun commento: