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giovedì 16 ottobre 2014

Cosa c'è alla fine di una generazione?

Quando ricomincio ad ascoltare i Diaframma vuol dire che qualcosa sta finendo, cambiando, rinascendo. Fiumani è l'aiuto catarsi per me, e interviene, suo malgrado, a determinare miei improvvisi e silenziosi passaggi epocali. Più sembrano che non siano politiche, sociali, morali e bla bla bla, e più le sue canzoni smantellano la mia mente, scuotono le arterie e stabiliscono un nuovo ordine, come direbbe Matteo Nucci. Aiutano a farlo, sia chiaro, il resto dipende da me.
Sì, lo so, sembro puerile, legato a una cultura apparentemente bloccata e viziata dai desideri a buon mercato. Ma cosa ne sai tu di me? mi verrebbe da dire a chi si avventa e sfiora la mia superficie online. Io scavo come un matto ogni giorno per aprire varchi, conoscere la differenza tra un avverbio e una congiunzione; mi sveglio ogni giorno per amare la cultura classica, per scacciare quel po' di ideologico e disumano che mi trascino ancora dietro come coda incendiaria e ridicola: testimonianza di tempo usato e saturo.
Cosa ne sai delle responabilità che allagano la testa e che ti fanno abbracciare di notte i figli, come in una stiva di una nave?
Me la caverò, ce la caveremo, ogni cosa avrà la sua giusta luce di riconoscenza. Intanto il tempo passeggia con me, in queste strade mai viste.



1 commento:

Capitan vongola ha detto...

vero. non era vero niente.