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domenica 27 maggio 2018

Scritto col lavabo in faccia.

Oggi è il compleanno di Jacopo. Ho scritto anche di lui in questo blog. Dal 2011 scrivo qui. È un diario, o un quaderno delle mie velleità aperto, talvolta pure inviato furbescamente, da far leggere alle persone curiose di leggermi? Non lo so. Sicuramente qualcuno l'avrà fatto per piacere.
Ho deciso di rinunciare anch'io a qualche pezzo di me sociale, in cambio di uno scrivere autentico di me privato.
Comincio dal dichiarare che una piccola casa editrice mi ha tenuto per circa due mesi in sospeso per la pubblicazione di alcuni miei racconti. Hanno fatto quasi tutto loro, a parte scrivere quei racconti belli, intensi e frutto di lotte interiori con i miei fantasmi: storia di follie famigliari, e con la paura di non compiere il mio intento di scriverci su delle storie.
Ci sono andato vicino, poi l'editor è andato via e quelli che sono rimasti hanno cambiato linea. Bah. Di fatto l'avevo detto ai figli, e ora come la mettiamo?
Direi di scriverci su una storiella di come si sono comportati con me questi della piccola casa editrice, anche solo racvontando le mail e i due incontri avuti direttamente con loro.
Siete pronti?
Fatemi sapere. Altrimenti cosa la scrivo a fare?

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