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sabato 6 ottobre 2012

etichette d'autunno

Negli ultimi mesi mi hanno definito: ossessionato, strano, attore, immischiato, almeno quello che mi hanno detto in faccia. Potrei scriverci su un post o farmici un toast, senz'altro pensare a come non pensarci. Questo il reale problema: infilarsi tra le etichette messe a mo' di torero e scappare a polmoni aperti verso stradine sconosciute, dove incrociare persone adorabili di solitudini e pensieri.
Intanto fuggo al Maxxi, almeno là le etichette sono contemporanee, per niente retoriche o di seconda mano. Azzardiamoci un presente all'altezza dei nostri desideri, no?

Poi vorrei capire come sia capitato quello che, scrivendo nel motore di ricerca google scopa mia moglie blog spot, ne sia uscito fuori il mio blog. E io che pensavo di aver trattato benissimo la mia amata moglie. Vatti a fidare degli algoritmi va. Meglio le chiacchiere della comare al vico, ché almeno difettava di fantasia.



 

2 commenti:

Capitan vongola ha detto...

troppi aggettivi. tu sei pazzo e basta.

Anonimo ha detto...

c'hai ragione c'hai, da mo' che glielo dico io...